Procida – 2/26 giugno – Percorso espositivo Progetto d’Arte diffuso sul territorio – a cura di Arianna Spizzico
SULLA ROTTA DI ANTICHI VELIERI
Progetto Prochyta
PROGETTO PROCHYTA
È una chiave metaforica che attraverso l’Arte visiva tende ad aprire uno Scrigno antico e di robusto legno marino dalle sfumature color pastello erose dalla salsedine ma che racchiude in sé le vestigia di un grande passato celato sino a ieri, nella penombra culturale attraversata da questo nostro terzo millennio.
Procida: isola-Scrigno legato al mito
Meno di quattro chilometri quadrati. Davvero pochi, ma su essi si concentrano un tale fascino, una tale abbondanza di miti e leggende da aver reso quest’isola lo scenario di capolavori del cinema e della letteratura.
Posizione strategica
A primo acchito, può apparire strana tanta Storia per un piccolo lembo di terra come molti nel mar Mediterraneo ma in realtà quest’isola vanta una posizione strategica ben conosciuta anche dai Fenici e in seguito anche dai greci quale <avamposto della terra per chi arriva dal mare aperto> così come scrive Elisabetta Montaldo, nel suo libro: “PROCIDA Il giardino segreto”.
Arianna Spizzico
“L’isola che non c’era”
La produzione foto-pittorica della pugliese Arianna Spizzico, alla sua prima esperienza espositiva nell’isola Capitale della cultura italiana 2022, si riallaccia solo apparentemente alla ormai consolidata tradizione agiografica che avvolge da tempo immemore, quasi abbracciandola, la perla del Golfo di Napoli. La “Procida vezzosa, tra le gioie del mare pregiatissima” cesellata da Giulio Cesare Capaccio, storico e teologo del ‘600, ha via via, nel corso dei secoli, ispirato numerose opere di poeti, letterati, artisti e, più recentemente, registi cinematografici. Quello di Procida, si sa, è un fascino immutato nel tempo che non smette, né smetterà mai, di conquistare il cuore e l’anima di chi la incontra. Attraccare a Procida equivale, inevitabilmente, ad aprire uno scrigno ricco di miti e storia, tradizioni e bellezza, lentezza e magia. Il Progetto Prochyta si innesta, certamente, nel solco di questa tradizione ma incrocia, virtuosamente, un intenso vissuto biografico – quello dell’artista – per deflagrare in nuove (e a tratti sorprendenti) risonanze stilistiche in cui la dimensione emozionale oltrepassa i confini sensoriali dell’opera per assumere, con forza, un ruolo di primo piano.
Nuove preziose gemme nel percorso creativo di un’artista, barese di nascita ma entusiasta procidana d’adozione, che non si limita a riproporre i litorali marini, i colori vivaci, le stradine e gli scorci più affascinanti, ma che attraversa il luogo in cui ha scelto di vivere – “l’isola che (per lei) non c’era” – con la sensibilità e la passione dell’antropologa, spiccatamente visuale.
Rallentando o accelerando il suo sguardo, ed immergendosi – sulla scorta dell’esperienza di Baudelaire prima e di Walter Benjamin dopo – in una sorta di flânerie contemporanea, la Spizzico ritrae quasi intimisticamente gli “snodi” più suggestivi del suo (e, chissà, forse anche nostro) vissuto quotidiano. Forme, spazi, elementi, segni, frammenti. Luoghi fortemente antropizzati. Tutti rigorosamente descritti in eleganti cromie con elementi materici, quali singoli fotogrammi di un unico racconto emozionale. Un racconto potenzialmente collettivo. Ed è proprio qui, appunto, che si staglia la cifra distintiva dei lavori della Spizzico. La poetica dell’artista non fa sconti: pretende una relazione, impone un ruolo attivo da parte dello spettatore delle sue opere, richiede un’interazione persistente, una complicità, fra produttore e fruitore di senso. Il bisogno, anzi l’urgenza di un rapporto diretto con lo spazio fisico, quasi una compenetrazione con quei “luoghi” – per dirla con Augé – intrisi di elementi identitari, storici e culturali, segna profondamente l’etica e l’estetica di un linguaggio mai esclusivamente rappresentativo ma sempre marcatamente evocativo. Le opere esposte parlano a chi li guarda e spianano il campo alla riflessione, in una prospettiva bifronte.
A dispetto di una falsa frammentarietà, Progetto Prochyta apre, quindi, il sipario in un atto unico e richiama in scena – lo ripetiamo – la sensibilità e l’emotività dell’osservatore attivando, sin dal primo sguardo, quel sofisticato complesso di relazioni che si instaura, attorno all’immagine, fra autore, oggetto e campo della rappresentazione. Il percorso visivo proposto dalla Spizzico non è solo un’esplorazione attraverso la straordinaria isola in cui vive e produce arte ma anche una modalità di percezione del reale, di chiara matrice postmoderna. È quasi una metodologia di osservazione sistematica, ascolto e lettura della vita di Procida, con i suoi abitanti e i suoi spazi agiti e con quei segni e con quei testi che l’isola propone solo all’osservatore più sensibile e consapevole. Dettagli, espansioni, stupore. Torsioni temporali, memoria, forse nostalgia. Scorci di un paesaggio magico, di miti e di continuità nel tempo. Procida seduce con le sue strade e il mare cristallino, con i suoi muri e le finestre che guardano. Con le sue tradizioni e la quotidianità che scorre, con i contrasti dei colori accesi e dei ritmi lenti, con una socialità sostenibile mai invisibile all’occhio dell’artista e a chi sa interpretare le metamorfosi del reale. Progetto Prochyta è un caleidoscopio che sa offrire spunti diversi a ciascun osservatore. E’ l’incantesimo inaspettato ed inimmaginabile (differente per ognuno e coinvolgente) che l’isola e il suo incanto sanno offrire. Progetto Prochyta, insomma, ci dimostra, passo dopo passo, sguardo dopo sguardo, quanto – anche nell’era dei social e dei digital devices – la bellezza dei luoghi sappia sorprenderci ancora.
Maurizio Brunialti – Sociologo
Percorso espositivo Progetto d’Arte diffuso sul Territorio:
– L’UNICO bioBar & bazar: via S.Rocco, 82 – salita da Corricella – con Vernissage inaugurale del 2 giugno 2022
– Vineria letteraria L’ISOLA DI ARTURO: Marina Corricella, 40
– BAR ROMA: via Roma, 164
– CALISE Jewelry: Marina Corricella
– MALAZZÈ: Lounge and Cocktail Bar: Marina della Corricella, 73
– BLU BAR: Marina della Corricella, 93
– GRAZIELLA: Cartolibretia via Vittorio Emanuele
– CALISE Gioielli: via Vittorio Emanuele, 317
– CALISE jewelry: via Giovanni da Procida,153 – Chiaiolella