Bari – luglio 2022 – FormaQuattro Art Gallery
SULLA ROTTA DI ANTICHI VELIERI
Il Progetto Prochyta a Bari
Il “PROGETTO PROCHYTA” di Arianna Spizzico , viene riproposto in itinere con una mostra curata dal gallerista Vito Caldaro.
Presentazione critica del sociologo Maurizio Brunialti.
“Sulla rotta di antichi velieri”
Progetto Prochyta
Dopo il grande successo ottenuto sull’isola di Procida l’esposizione “approda” a Bari.
Presenti in mostra 25 Opere di Arianna Spizzico realizzate per il progetto stesso oltre a quelle di alcuni preziosi collaboratori dell’associazione Ex Studenti AA.BB.di Bari e di Sinergie d’Arte di Procida.
Testo critico Maurizio Brunialti
PROGETTO PROCHYTA
È Una chiave metaforica che attraverso l’Arte visiva tende ad aprire uno Scrigno antico e di robusto legno marino dalle sfumature color pastello erose dalla salsedine ma che racchiude in sé le vestigia di un grande passato celato sino a ieri, nella penombra culturale attraversata da questo nostro terzo millennio.
Procida: isola-Scrigno legato al mito
Meno di quattro chilometri quadrati. Davvero pochi, ma su essi si concentrano un tale fascino, una tale abbondanza di miti e leggende da aver reso quest’isola lo scenario di capolavori del cinema e della letteratura.
Posizione strategica
A primo acchito, può apparire strana tanta Storia per un piccolo lembo di terra come molti nel mar Mediterraneo ma in realtà quest’isola vanta una posizione strategica ben conosciuta anche dai Fenici e in seguito anche dai greci quale <avamposto della terra per chi arriva dal mare aperto> così come scrive nel suo libro: “PROCIDA Il giardino segreto”, Elisabetta Montaldo.
È ipotesi che il nome derivi dal verbo greco “prochyo, ‘profusa’ –nel senso di sollevata dal mare, emersa tanto che l’ultimo terribile cataclisma viene citato anche dal sommo poeta Virgilio, nel nono libro dell’Eneide: -<Tum sonitu Prochyta alta tremit (..) >
Procida è un’isola Flegrea formatasi nei millenni, a seguito di diversi cataclismi dovuti all’esplosione di ben 5 vulcani i cui crateri hanno dato origine alle sue baie sicure a poche miglia nautiche dalla terra ferma e da Napoli.
Questo spiega oltremodo la spiccata maestria degli isolani nella costruzione delle imbarcazioni e dei velieri più belli oltre che una profonda conoscenza e attitudine per la navigazione, la pesca e il commercio marittimo.
Parliamo di uomini dall’animo fermo e temerario capaci di affrontare con alta perizia mari e oceani, lavoro rischioso come pochi, che fece la fortuna di degli isolani ma che nel corso dei secoli, è costato il tributo di tante giovani vite disperse in mare e oltreoceano mentre a casa, la responsabilità dell’intera gestione dei beni e delle risorse restava affidata alle donne .
Vere grandi eroine dei secoli passati furono proprio quelle stesse mogli vedove e madri rimaste sole a difendersi dalle scorribande piratesche di cui a volte restavano prigioniere.
Chiuse negli harem in attesa del ritorno a casa, quando non più nel fulgore degli anni avrebbero ritrovato la libertà, quelle donne non si diedero mai per Vinte e filavano e speravano intrecciando la speranza ai fili d’oro di magnifici ricami con cui adornavano le proprie preziose vesti custodite per il ritorno all’agoniata libertà.
Nasce così il costume Procidano detto il costume di Graziella che prende il nome dal titolo del romanzo di Alphonse de Lamartine scritto nel 1852, ispirato al suo primo giovanile viaggio in Italia.
PROCIDA Dal passato al presente
Pervasa ancora da una realtà selvatica di logge affacciate su alti terrazzamenti alberati di frutteti che si contrastano a dirupi scoscesi dove il mare e il vento si insinuano provocando in taluni casi, paurosi smottamenti e frane per poi chetarsi lambendo in un’unica carezza, conche di spiaggia nera e dietro un susseguirsi di case bianche o color pastello seminascoste dalla vegetazione.
Qui il silenzio ha mille echi vicini e lontani in una sorta di equilibrio cosmico.
Qui il silenzio ha la voce del vento sferzante e tenebroso quasi un richiamo surreale di Sirena dai riflessi d’oro e vermiglio che si confondono con le nubi purpuree di certi tramonti che incendiano l’orizzonte.
Arianna Spizzico
Vernissage 14 luglio 2022 ore 18,30
Fino al 29 luglio
Presso la galleria Formaquattro
Via Argiro 73 (1º piano) Bari
Info 3466260299